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Giudizi Roma-Monza Primavera

Giudizi Roma-Monza Primavera

De Marzi

Si stabilizza ormai come portiere piuttosto affidabile per la categoria, ogni tanto palesa qualche sporadica incertezza, ma nel complesso si fa apprezzare per gli ottimi interventi

Sangarè

Non risulta dirompente ed efficace come contro il Torino, ma comunque rimane il terzino giallorosso più propositivo in fase offensiva, va anche al tiro, impegnando Ciardi. Dispone anche di qualità tecniche per partecipare al gioco. La sua prova complessivamente è buona, l’impressione è che gli manchi qualcosina nello spunto finale per saltare l’uomo, ha atletismo e buona tecnica, serve maggiore strappo per affermarsi

Seck

Anche in questa gara si mette in luce per alcuni ottimi interventi risolutivi nei duelli uomo contro uomo. L’impressione è che possa ancora sbocciare ulteriormente, nel perfezionarsi complessivamente. Tecnicamente, facendo un confronto con Nardin, Reale e Mirra, deve aggiungere ancora qualcosina. Nel gioco basico è pulito ed elegante, ma manifesta più difficoltà nel mettere in mostra un’impostazione da regista difensivo: piccoli particolari in un reparto dove saranno le sfumature a fare la differenza. Ha ancora margine e ciò è positivo

Nardin – punteggio 25/30 (top three)

Ritorna al centro della difesa. Fa valere agonismo, forza muscolare e ottima tecnica. La ferocia agonistica gli permette, in categoria, di compensare l’esigenza di qualche cm in più, che farebbe comodo per il ruolo. In futuro si potrà riproporre una valutazione se spostarlo terzino destro a 4, in ottica calcio dei grandi. Contro il Monza trova la doppia soddisfazione di segnare il suo primo gol in categoria, che poteva anche valere i 3 punti, e indossare la fascia di capitano, pur essendo tra i più giovani del gruppo. In campo si vede ambizione e fame

Cama

Si conferma giocatore affidabile. A livello offensivo può incidere un po’ di più, ma l’atteggiamento in campo è sempre positivo. Ragazzo concentrato, applicato e con buone qualità. Da apprezzare

Levak

Sempre prezioso nel dare struttura a una squadra che senza Misitano gioca con due attaccanti mobili che aprono spazi per gli inserimenti. Levak si fa notare in avanti, trova un gol annullato e mette un cioccolatino per la testa di Di Nunzio. Anche dietro si fa apprezzare soprattutto in un tackle, in chiusura, in area. L’impressione è che possa fare ancora di più, in relazione alle sue potenzialità. Nel gol del Monza poteva essere un po’ più reattivo nel duello per contenere l’inserimento di Troise

Di Nunzio – punteggio 26/30 (top three)

Gioca un primo tempo da regista sontuoso, in grado di dare una chiara identità alla squadra. Un giocatore che gioca un calcio superiore. Nella ripresa si adatta da mezz’ala, confermando le qualità ma la non predisposizione naturale per il ruolo, non è un incursore con gol. Davanti alla difesa si esalta, limita il gioco avversario con letture e concentrazione, e costruisce calcio verticale e ragionato, tirando fuori anche più coraggio rispetto al solito. Si tratta di un talento che emana una luce diversa, che conquista. Mostra progressi proprio nell’esporsi, anche in zona gol, come in una conclusione da fuori e un inserimento, dove si divora una ghiottissima occasione, ma nel provarci sta la crescita. In questa fase del percorso meglio tentare e sbagliare, che nascondersi. C’è ancora da migliorare, ma qui c’è materiale speciale

Panico

Classe 2007 lanciato a sorpresa dal 1′. Prima di questa gara i minuti in categoria erano 0. Non demerita, esce al 46′ per inserire un pezzo importante come Romano, ma la prestazione di Panico si può considerare sufficiente. Non risulta un corpo estraneo e svolge piuttosto bene i compiti da mezz’ala con qualità e buona fisicità. Nella prima frazione la Roma, complessivamente, risulta più convincente

Coletta

Galleggia tra le linee, regala qualche bella giocata, come ormai la sua classica “ruleta” per liberarsi di un avversario, anche l’applicazione è sempre massima. Deve un po’ ritrovare quell’incisività sottoporta che generalmente lo contraddistingue. E senza Misitano, servono ancor di più i suoi gol. In categoria probabilmente può rendere meglio da mezz’ala che da trequartista

Sugamele

In ottica calcio dei grandi probabilmente si definirà più come seconda punta/ esterno, per il tipo di fisicità. Senza Misitano, contro il Monza si punta ancora sulla coppia Zefi-Sugamele, che con il Torino ha funzionato, ma su più gare può emergere l’assenza di un reale riferimento offensivo. Entrambi tendono ad allargarsi e anche per caratteristiche si trovano meglio nel decentrarsi, ciò può servire per aprire spazi per gli inserimenti o come oggi, se tutto non gira alla perfezione, può portare a poca incisività e presenza in zona gol. Nella ripresa gli viene annullata una rete per carica sul portiere di Coletta

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Zefi

Bellino e pungente, però da un attaccante 2005, in queste gare bisogna aspettarsi l’incisività in zona gol o comunque la capacità non solo di fare belle giocate, ma di determinare le gare. Esempio lampante quando si libera in bello stile di più avversari, per poi liberare un tiro debolissimo. Sicuramente è decisamente migliorato rispetto alla scorsa stagione, ma serve fare ancora uno step ulteriore per emergere. Con tutte queste assenze, Zefi, oltre ai lampi, deve lasciare il segno. Oggi era il più “vecchio” della squadra, l’unico 2005. Sicuramente deve crescere nelle scelte di gioco e nella vena realizzativa

Subentrati

Romano – punteggio 24/30 (top three)

In crescita dal punto di vista della brillantezza. Fa valere subito il suo splendido mancino che si fa sentire sia in zona tiro che su palla inattiva. Da una sua traiettoria da corner nasce il gol di testa di Nardin. Anche nella gestione del pallone mostra alcune giocate deliziose, da regista di classe. L’impressione è che debba crescere senza palla, nel lavoro più oscuro, per rendere la squadra meno vulnerabile quando lui prende le redini del gioco. In sostanza deve completarsi, per affermarsi con ancora più forza. Possiede anche notevole struttura fisica, ma forse non la sfrutta ancora al meglio, nel fare filtro. Per natura non è dinamico, deve lavorare di lettura, studiare e leggere il gioco, anche nella fase di non possesso, il metro di paragone è elevato

Marchetti

Gli serve tempo per esprimersi in categoria

Litti

Poco tempo per esprimere considerazioni fondate

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